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Mapello Medievale - 1ed

Edizione 2019

Guelfi e Ghibellini

Il centro storico vestito con abiti medievali, stendardi alle finestre, lampioni spenti e un corteo storico che avanza. Venerdì 7 giugno Mapello fa un salto nel 1300 per rivivere una delle sue pagine storiche più interessanti. Protagonisti saranno sbandieratori, gruppi storici e di danza, soldati e attori. Sfondo della scena la piazza di Mapello, tra comune, biblioteca e una torre che mette subito in chiaro il passato medievale del paese. Ma anche la tecnologia moderna giocherà un ruolo importante, con effetti sonori e luminosi che ci immergeranno a 360 gradi nel Trecento. La storia che vedremo rievocata è quella del Duca di Milano Bernabò Visconti e di suo figlio, Ambrogio, che nel luglio 1373 passò l’Adda diretto a Mapello, per conquistarne il castello, all’epoca governato dai Guelfi della Val San Martino.

Hanno partecipato alla manifestazione: La Compagnia del Re Gnocco di Mapello, il Gruppo Storico di Mapello, il Gruppo Sbandieratrici e Musici di Capriolo, teatranti e soldati in abiti medievali.

A inizio Trecento Mapello vantava un castello, che ora non esiste più, ma che un tempo sorgeva fiero sulle pendici del Canto, dove oggi possiamo ammirare il Santuario di San Michele Arcangelo.
Il borgo di Mapello era ghibellino, patteggiava quindi per l’imperatore, ed era protetto dal potente Ducato di Milano, finchè a un certo punto fu invaso dai Guelfi della Val San Martino e della Valle Imagna.

Bernabò Visconti, allora Duca di Milano, inviò quindi 300 lance capeggiate da suo figlio Ambrogio con lo scopo di riconquistare il territorio e il castello di Mapello.
Ambrogio e i suoi soldati passarono il ponte medievale di Trezzo sull’Adda e giunsero a Mapello, riuscendo in breve a riconquistare il castello e a scacciare i Guelfi della Val San Martino e della Valle Imagna. Nell’inseguimento dei fuggiaschi verso la Val San Martino, però, i guelfi tesero un’imboscata ai milanesi e Ambrogio venne ferito a morte. A vendicare il figlio, giunse quindi Bernabò Visconti in persona che, riconquistato il castello, mise in fuga i Guelfi che si rifugiarono nell’Abbazia di Pontida.

 

A partire dalle 21, un corteo storico ha attraversato il centro storico di Mapello, per arrivare sulla piazza, dove ha avuto luogo la vera e propria rievocazione storica che è culminata con… l’incendio della Torre di Mapello!

Cinti dall’assedio, i Guelfi si arresero con la promessa di aver salva la vita. Ma il Duca di Milano li tradì e decapitò ben 52 persone per vendicare l’offesa subita e la morte dell’amato figlio Ambrogio.

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