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La leggenda del Re Gnocco

«C’era una volta… un Re che amava i piaceri della gola al punto che, sapendo di una nuova ricetta, con le buone o con le cattive, faceva convocare l’autore del nuovo piatto, obbligandolo a cucinarlo. Un giorno ebbe sentore dell’esistenza di una nuova leccornia, un gustoso piatto a base di patate chiamato “Gnocchi”.

La notizia scatenò subito le fantasie golose del Re che, impaziente e già con l’acquolina in bocca, fece convocare il creativo suddito. Il cuoco si impegnò al massimo e, tremante per la paura di essere imprigionato nelle segrete del castello, presentò il prelibato, condito, fumante piatto al Re…

Il Sovrano lo assaggiò e, con grande sollievo del cuoco, sorrise compiaciuto, battendo le mani come un fanciullo e ed esclamando “Gustoso! Gustoso! Bravo!”. Gli regalò poi, entusiasta, un sacco

di monete d’oro, lasciandolo libero.

Da quel giorno gli “Gnocchi” comparvero spesso sulla mensa imbandita del Re, che era sì dispotico, ma anche molto affezionato

l proprio popolo, tanto che una volta l’anno organizzava una grande festa dove gli gnocchi venivano offerti in gran profusione, accompagnati da vino, musiche, balli e giochi, per il divertimento

dei sudditi. Da allora, il popolo, un po’ per scherzo e un po’ per riconoscenza, iniziò a chiamarlo “Re Gnocco”, acclamando così

“Viva il Re Gnocco!!”, conquistato dal saporito e gustoso piatto, dove la patata, da umile frutto della terra, diventa per la magia creativa di un cuoco, la regina della cucina.

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